Commento al fascicolo/estratti
n. 87
di Bertha Dudde
“PREVISIONI”:
Il perché di catastrofi e sciagure
L’essenza dello spirituale nella materia
Quante volte, di fronte a un qualsiasi evento catastrofico della natura - terremoti, inondazioni, esplosioni vulcaniche, uragani, trombe d’aria - l’uomo si chiede il perché di un tale disastro che colpisce quella regione e, di conseguenza, quelle popolazioni? Egli così comprende la sua impotenza e, tramite la ragione, cerca di darsi delle spiegazioni convincenti; ma anziché ricercare la verità presso la saggia ‘Fonte’ della Vita, spesso accetta le più inverosimili opinioni di studiosi, fisici, scienziati, geologi, biologi, i quali, anch’essi completamente ciechi sotto l’aspetto spirituale e impotenti di fronte a tali manifestazioni, tuttavia ne suppongono arbitrariamente le cause, certi del fatto che ben difficilmente queste potranno essere confutate, se non tra loro stessi, e a volte con pareri diametralmente opposti. E ciò, di fronte a un’umanità che non è consapevole del proprio modo di agire, essendo appunto il suo stesso comportamento la causa di tali disastri, perché ci si è allontanati dalle leggi della natura. E proprio per ciò, esse si ripresentano!
È solo così, infatti, che dal mondo dello spirito è possibile stimolare l’uomo – posto sulla Terra nella sua libera volontà – a comprendere liberamente in che direzione andare e quale motivazione imprimere alla propria esistenza: credere e amare! È solo tramite segni esteriori che pesantemente lo colpiscono, che l’uomo può liberamente decidersi per il bene e indirizzarsi verso una Divinità che ha creato tutto e che sorregge lui stesso. E’ solo se autonomamente egli crede in un Essere superiore, che può sperare in un aiuto, prima nei confronti del suo spirito animico, e poi, eventualmente, anche nella sua realtà fisica, quando si troverà nel bisogno, altrimenti gli si presenteranno delle situazioni che, se non superate - ovviamente riconoscendo i propri difetti ed errori – continueranno a opprimerlo.
Nel presente fascicolo n.87 sono raggruppate le rivelazioni riguardanti quest’importante tema del rapporto dell’uomo con il Creatore e con la Sua Legge universale, cui la Creazione tutta soggiace, secondo uno dei punti cardine, che è: ciò che sta più in alto non può interferire nella libertà di chi sta più in basso. Infatti, fintanto che non gli si presenta lo spirituale ad ammonirlo, l’uomo si crede onnipotente, e invece è solo un microscopico elemento della Creazione, per quanto importantissimo, innestato in maniera più che perfetta nel sistema globale di redenzione dello spirituale relegato. Attraverso di lui, la parte animica – l’anima – composta da miriadi di particelle elementari della Creazione, deve condurre tutte queste particelle in redenzione, come una unità, e in tale missione deve adeguarsi/sottomettersi a tutte le leggi universali della vita, cioè della natura nella Creazione, la quale fu creata appunto animicamente e rivestita di una veste materiale, solo per redimere lo spirituale caduto.
Quindi l’anima dell’uomo, una volta arrivata all’ultimo gradino di tal evoluzione animica, essendone l’anello terminale, ha l’obbligo di impegnarsi per vincere la decisiva lotta spirituale con quella parte animica ancora non redenta. Il Signore, con la forza del Suo Amore lascia agire tutti noi liberamente, in qualunque stato vogliamo continuare ad esistere, anche se ciascuno in condizioni assai diverse: o di beatitudine o di sofferenza.
Ognuna delle particelle animiche della Creazione, prima di diventare un essere libero nella sua unicità come uomo, venendo finalmente innestata nel corpo di un bambino, permane nella materia per tempi lunghissimi, passando diverse fasi di evoluzione animica, attraverso cui i legami che la vincolano ad essa, si allentano man mano, donandole una libertà sempre più evidente: dal minerale al vegetale, poi all’animale, fino all’uomo. Checché ne dicano gli scienziati affiliati a Darwin con le loro azzardate teorie non dimostrabili - che la legge del DNA già da sola sconfessa - questa crescita è solo ed esclusivamente spirituale, poiché la parte fisica si ricrea sempre ed esattamente com’era nella sua costituzione di base! Ovvero, è l’essere spirituale che si evolve, incorporandosi in una specie – in un corpo – più evoluto/complesso, man mano che cresce allentando la sua opposizione a Dio. La specie di supporto resta sempre la stessa, e il DNA lo dimostra!
Nelle varie condizioni di vita, l’essere, avanzando nella sua esistenza, cioè nella volontà di crescere, riconoscendo la sua vita dipendente da una Forza superiore che l’ha creata, deve esprimere nella condizione di pseudo libertà legata alla materia fisica che lo racchiude, sempre, la volontà di ‘servire’ [BD n. 2313 – 2915 – 3300 – 3993 – 4965 – 6666 - 8768], il cui significato non è altro che lo stesso ‘amore per il prossimo’ preteso dalla Divinità, quale essenza dell’amore cosmico per il quale tutto ciò che è creato, sussiste.
Al punto in cui è arrivata la civiltà odierna, l’uomo - l’anello terminale dell’evoluzione dello spirituale una volta caduto - non comprende ancora che deve comunque seguire le sagge leggi della natura, poiché, deviato dalla tecnologia che lo allontana dalla realtà, pretende incoscientemente di poter sfruttare la natura per i propri interessi, utilizzando tutto il materiale a disposizione in essa per scopi non previsti dalla Legge dell’Ordine. Di conseguenza, lo spirituale insito in essa, cui la volontà deviata dell’uomo toglie l’involucro fisico che lo racchiudeva, non potendo più svolgere l’azione del ‘servire’ – che è l’unica via che gli consentirebbe di passare più velocemente in una incorporazione più evoluta – deve necessariamente rivoltarsi verso l’uomo stesso che gli ha tolto quella possibilità. Un esempio ne è il disboscamento di enormi estensioni di aree, al fine di riutilizzare il terreno per colture intensive, contando sul fatto che il terreno non sfruttato sia più energetico, ma senza neanche utilizzare il legname degli alberi per scopi utili, bruciandoli per accelerare i tempi di preparazione del terreno comprato a bassissimo prezzo; oppure le grandi estensioni di colture di soia in Argentina, o le coltivazioni di palme per l’olio di cocco in Nuova Guinea. È da citare anche lo sfruttamento delle risorse minerarie che, insieme ai disboscamenti, libera dal sottosuolo dello spirituale non ancora maturo, e accelerandone la libertà dai legami imposti nella Creazione, determina un rigetto verso l’uomo, il quale non si rende conto delle reali conseguenze di tali sue azioni. Così anche l’ammassare beni pregiati, quando questi restano sussistenti al solo fine di se stessi, fa sì che in essi lo spirituale sia ostacolato nell’azione del servire [4965]. E in ultimo, citiamo anche l’uso di esperimenti per la produzione di bombe nucleari in quest’ultimo secolo, che ha enormemente accelerato la liberazione anticipata dello spirituale racchiuso nella materia distrutta.
Il Signore esorta l’uomo a non distruggere mai delle creazioni anzitempo [2313], altrimenti lo spirituale contenuto in esse non smetterà di danneggiarlo, finché non troverà un nuovo involucro simile a quello lasciato forzatamente.