Commento al fascicolo/estratti
n. 55
alle rivelazioni date a Bertha Dudde
Amorevoli parole del Padre ai Suoi figli
È particolare la chiave di lettura che questo fascicolo richiede, perché fin da subito il Padre si rivolge a noi, sì, con espressioni amorevoli, ma che non sono meno drastiche e inequivocabili della severa ‘lezione spirituale’ che dobbiamo trarne, per il nostro bene.
Avere a disposizione la Sua parola non ci giova, se poi non riusciamo a farla nostra, liberandoci dai pensieri terreni contrari allo spirito; la Sapienza che Egli vuole infondere nel nostro cuore rimane senza effetto, se non viene accolta con delle aspirazioni spirituali. “Tutto ciò che è da Dio presuppone anche la predisposizione divina” (0601)… dunque, l’insegnamento dell’Amore Paterno non può essere appreso se noi stessi non lo riconosciamo come la cosa più preziosa che potrà mai appartenerci, e che possiamo considerare veramente ‘nostra’, di là da tutto il resto che il mondo materiale ci offre (0741).
Sulla base di queste considerazioni, certamente osserviamo che il nostro equilibrio nelle solite lotte quotidiane è sempre più a rischio, quando perdiamo ‘il senso di Dio’ e il collegamento con Lui, quando portiamo il peso della vita terrena da soli, senza poter usufruire – sia pur immeritatamente - del Suo aiuto e della Sua protezione, quando ci ostiniamo a compiere le nostre attività mondane in modo automatico, senza alcuna prospettiva di un’esistenza futura, dove l’anima possa maturare e perfezionarsi, oltre che rafforzarsi, riconoscendosi nel proprio Creatore. Ma, quel che più affligge, è quando rinunciamo all’Amore irradiato dal Padre, quali figli inconsapevoli, irresponsabili, al punto tale, da rifiutare la forza che la fede procura, la sapienza che la luce può concedere, la benedizione che sempre accompagna chi, volontariamente, si affida a Lui, alla Sua parola, come Egli ci indica: «E per questo ho benedetto la Mia Parola con la Mia forza, affinché fluisca su di voi quando l’ascoltate, quando l’accogliete e vivete di conseguenza» (3343).
In ciò, ovviamente, vi è il peccato originario! E fu per rimediare a tale ‘disfatta’ dell’essere, risalente alla ribellione di Lucifero, che l’essere creato smise di essere umile! Ora diverse indicazioni scaturiscono dalle Sue stesse parole (amorevoli, appunto), volte a rammentarci la nostra reale condizione di debolezza causata dall’apostasia, e quindi, che basterà rivolgerci a Lui con fiducia, osservando i Suoi comandamenti dell’amore. Se lo facciamo, non saremo delusi, nulla avverrà contro la Sua Volontà! Questo farà sì che Egli stesso ci cammini accanto invisibilmente, aiutando, «…assistendo con Consiglio e Azione» (5508), mosso dalla ‘nostalgia’ di riavere a Sé i propri figli perduti (0891 - 1542 – 2738 - 7518). E questo, è un movimento che deve essere ricambiato: anche noi, avendo nostalgia di Lui e di quel bene una volta disconosciuto, dobbiamo sottrarre il cuore alle seduzioni del male e fare i nostri giusti passi, per ristabilire l’unione (0741 – 0710 – 0988 – 3253 – 7713).
Basta addentrarci nella sequenza dei dettati, per renderci conto di quali siano tali passi, giacché, davanti ai nostri occhi confusi dalla mondanità, si presentano via via le immagini riguardanti la severa ma necessaria ‘lezione spirituale’, citata all’inizio. Una fra tante, riguardante l’ultimo tempo, che suscita sgomento: «Il tempo sarà duro per tutti, e chi non chiederà a Me la forza, chi non lascerà agire su di sé la forza della Mia Parola, a costui sembrerà insopportabile e lo schiaccerà al suolo» (3343). E anche più d’una, che consola: «Siate spensierati come fanciulli, e lasciate al Padre ogni preoccupazione per voi, e badate solamente a questo: a compiere la Volontà del Padre vostro nel Cielo!» (3624). Ma quel che conta davvero, è metterci nella condizione di credere che la Sua promessa sarà mantenuta: «Se solo vi rivolgerete a Me con il cuore amante, nei pensieri, Io sarò da voi. Questa è l’assicurazione che deve rafforzarvi, nella convinzione che Io dimorerò di nuovo sulla Terra presso i Miei, guidandoli e istruendoli e preparandoli di nuovo a Miei discepoli, ad apostoli del tempo della fine» (5218).
Perciò la decisione di volerci affidare a Lui, e dunque, permettere la presenza del Suo Spirito in noi, produrrà una maggior resistenza ai disagi e alle oppressioni del mondo, e l’anima non avrà più paura, restando fiduciosa in Lui, e ben riconoscendo il Suo grande Piano di redenzione, …che già sulla Terra è possibile sperimentare.