Commento al fascicolo/raccolta

n. 17

delle rivelazioni a Bertha Dudde

 

Dio e le Chiese

 

C’è un solo modo per comprendere appieno il messaggio divino contenuto in questo fascicolo che riverbera con l’altro, il n. 19 - “La Chiesa di Cristo”, e insieme rappresentano delle fondamentali colonne d’accesso nel vasto campo della nuova Rivelazione, dunque… ‘verso il cuore di Dio’. Ed è Dio stesso a invitarci a riflettere su ciò che Egli si aspetterebbe da noi, se camminasse di nuovo come Uomo sulla Terra: “Credete forse che potrei compiacerMi che viviate in una fede morta, che eseguiate meccanicamente solo cose che non potranno mai avere nessun valore davanti ai Miei occhi?” (7690)

Ecco, dunque, la chiave di lettura. “Dio e le Chiese” è una riesamina completa di tutto ciò che riguarda l’espressione di fede, così come comunemente viene intesa – ma non vissuta, poiché ancora una volta ci accorgiamo di considerare Dio come un Dio lontano, e di ‘temerlo per il Suo potere’, anziché riconoscerlo nell’Amore e considerarlo come Padre. E questo errore è la prima motivazione del nostro cedere alla formalità di ‘azioni mistiche’ che la Chiesa terrena ci richiede, o anche impone, come condizione per condurre un cammino di vita davvero religioso, che però non ci assicura alcuna vera maturità spirituale.

I dettati raccolti in questo fascicolo si presentano nel suo consueto schema. Gli ‘spiriti guida’ dei primi anni di dettatura a BD introducono l’argomento volendo istruirci dal loro punto di vista, ciascuno secondo il grado di perfezionamento raggiunto nel mondo della luce. Con espressioni non sempre appropriate o perfette, e il bisogno di comunicare un concetto dopo l’altro, mostrano ogni aspetto, dettaglio, consiglio. Di certo, essi ci offrono una visione privilegiata…, una ‘guida’, comunque utile a smascherare molte falsità ed errori che sorreggono l’intricata organizzazione ecclesiastica, non solo la cattolica.

E non sono pochi i punti critici da addebitare a queste ‘organizzazioni’, primo fra tutti, l’aver distorto l’immagine di Dio aggravando il semplice ma fondamentale comando dell’Amore lasciato da Gesù in eredità agli uomini, con una lunga serie di ‘altri’ comandi, per lo più riguardanti l’esteriore, aggiunti per mano umana. Infatti, la vera Chiesa, quella fondata dal Signore sulla Terra, rifugge invece dall’esteriorità, e il vero cristiano che cercasse il contatto intimo con Dio, non avrebbe bisogno di un luogo particolare per realizzarlo, e tanto meno di adempiere comandi che gli uomini hanno aggiunto ai Comandamenti divini, quali, ad esempio, recarsi regolarmente e obbligatoriamente in chiesa, o all’adunanza, partecipare a queste o pregare secondo formule ‘schematiche’, assistere a degli ‘atti’ pensati e imposti dalla mente umana il cui valore simbolico, celeste, è nullo, se nel cuore non si è capaci di instaurare un serio legame con Dio.

Sorgono poi litigi e contese tra i dogmi delle diverse ‘Chiese’, e ci si interroga se mai un giorno queste potranno riunirsi sulla Terra, per decidere su quale sia la via giusta che conduce alla ‘santità’ e su chi abbia il diritto, sempre secondo un dogma terrenamente imposto, di possedere la tanto ambita ‘figliolanza di Dio’; a ciò aspirano tutti i gruppi o ‘cerchi spirituali’ più o meno ampi, i quali spesso incorrono di chiudersi al prossimo e trattenere per sé il sapere, e non potranno mai comprendere che certe ‘funzioni comunitarie’, adunanze e cerimonie, supposte sacre, non sono mai state richieste dall’alto, che non può ssere sacro ciò che è materiale, e che pertanto, tutto diventa inutile se nei partecipanti non c’è la seria volontà rivolta a Dio.

E ancora… sull’istituzione dei ‘sacramenti’, sull’uso deviato del ‘perdono dei peccati, sulla dichiarata ‘infallibilità’ del potere ecclesiastico dominante e sulla ‘comunione dei santi’ (4328), ci viene spiegato che non tutte le preghiere che a loro rivolgiamo sono lecite, e possono essere esaudite, ma non in modo come ci si aspetta, solo quelle di cui l’anima beneficia sotto l’aspetto spirituale, e solo se ci si rivolge a Lui, poiché, è alto il rischio di sbagliare intermediario di cui solo Dio conosce il potenziale di luce di ogni cosiddetto beato, e quindi il compito che egli può svolgere. Egli sa tutto di ogni anima da Lui creata e del suo percorso di vita, prima in Terra… poi nell’aldilà, e solo in rapporto al grado di luce di ciascuno spirito Egli assegna un compito di guida e quindi di aiuto che può svolgere, anche verso gli uomini sulla Terra.

E vi è poi la complessa e tuttora irrisolta questione sulla validità di ‘insegnanti e guide spirituali’, che dovrebbero sempre indurre alla riflessione ed essere considerati tali solo se scelti da Dio, in rapporto alla capacità di assistere e istruire il cuore degli uomini, quale unico fondamento dell’unione vera con Dio, ‘essere di esempio’ con la loro condotta di vita, silenzio e umiltà, rifiuto di onori e alte cariche, obbedienza a Dio, amore per il prossimo; e invece…, essi si auto eleggono.

La lista è abbastanza satura da poter dedurre che dove non agisce lo Spirito, lì manca la verità, e l’insegnamento non proviene da Dio ma dal Suo avversario. Dove vi è ‘pigrizia spirituale’ e ‘la volontà è inattiva’, lì manca il senso di responsabilità sul proprio destino e si tende a eseguire passivamente le formalità imposte dall’ordine ecclesiale, pur se ciò diventa un pericolo per l’anima, perché non ci si adopera consapevolmente per il proprio perfezionamento.

L’esempio dei primi discepoli, il loro amore ‘servente’ capace di annullare l’uso di ogni potere e desiderio di dominare, è evidentemente ben lontano dal nostro tempo storico. Noi stessi siamo lontani dalla giusta religiosità, non sapendo ‘afferrare’ i nostri simili con l’amore, tollerando che il prossimo ci viva accanto ‘nel bisogno e nell’oppressione più estrema’…, continuando a compiacerci in atteggiamenti spirituali esteriori, capaci solo di ‘adulare il mondo attraverso uno spettacolo mondano’…, e tutto ciò, persino nella falsa consapevolezza di operare ‘in onore a Lui!’,  che oramai ci sembra un Dio lontano, estraneo, tacito e nascosto tra le antiche pagine del Santo Libro dei padri.

Ma Lui…,  invece, parla! Egli sovrasta con la Sua voce diretta il chiacchiericcio degli ‘spiriti guida’, e anche le nostre pretese/attese, necessariamente… Una voce ammonitrice forte, ma anche un’espressione limpida e perfetta che emana luce abbagliante e smuove nell’immaginario il ricordo della scena violenta di Gesù che scaccia i trafficanti dal tempio. ”Chi vi da’ il diritto a una tale supposizione? Chi ve lo può vietare, se Io, come Padre, voglio parlare continuamente ai Miei figli? Chi vi dà il diritto di esprimere una tale affermazione, che unicamente la Bibbia è sufficiente, che non avete più bisogno di un’ulteriore Parola? Voi che rifiutate ogni nuova Rivelazione, vi trovate ancora nella più profonda oscurità dello spirito” (8054). 

Ed ecco la lunga serie di dettati in cui Egli non tralascia di mettere a fuoco ogni menzogna di cui, consapevolmente o no, rivestiamo il nostro presunto ‘essere cristiani’, o anche, semplicemente, uomini ‘religiosi’…

Egli ci spiega, passo dopo passo, come si sia arrivati alla deviazione più macroscopica del suo originario insegnamento dato agli uomini: “servire nell’amore” …ad opera dell’avversario! Infatti, costui ha inizialmente sfruttato la debolezza umana servendosi di amministratori ‘diversamente zelanti’, indicandoli in un linguaggio moderno, uomini ben diversi dai veri discepoli, presunte guide che dietro la motivazione di servire Dio, nascondevano solo il loro desiderio crescente di esercitare i poteri terreni, e così, hanno deviato, strutturato, nonché imposto le loro ‘cerimonie e costruzioni mondane’, …attribuendole alla volontà di Dio! Che una simile situazione su cui la legge della ‘libera volontà’ assegnata da Dio stesso all’uomo, non ha consentito, né consentirà mai alcuna intromissione, è evidente!

«Il Mio regno non è di questo mondo!» è la Sua affermazione ricorrente, la più conosciuta, ma anche la più difficile da attuare, vista la nostra dipendenza dalle cose del mondo, cioè di ‘questo mondo’. E chi mai vorrebbe separarsene? Persino gli affetti diventano catene che legano l’anima, la mente e il cuore a questa Terra, mentre il Cielo attende invano i suoi ospiti… Perciò, amare Dio di più, e amare il prossimo nella grazia di un bene svincolato dalle dinamiche di possessione/dipendenza/abbandono che caratterizzano talvolta i rapporti umani, è la sfida più grave da affrontare.

Dunque, siamo al punto in cui siamo, cioè ‘chiamati a far diventare reale lo spirituale’, usando le contraddizioni come stimolo alla riflessione. Non seguire ciecamente chi può condurci fuori strada, ma ‘formare noi stessi’ mettendoci in collegamento con le giuste forze insegnanti, ‘esseri di luce’ senza reminiscenza, che non sanno di provenire dall’alto, per restare, appunto, liberi nella volontà di scegliere’ (6284). Tenendo conto, che neppure ‘nascere in un giusto ordinamento spirituale’, ha valore alcuno. Non vi sono uomini fortunati e altri no!

È evidente che la misericordia non è negata a nessuno, pur se a certe condizioni. “Anche chi è ignorante agisce di conseguenza, e allora è da scusare a causa della sua ignoranza”. / “Per chi ha la conoscenza, invece, l’errore è riconoscibile e rimane errore, quindi, egli agisce per l’avversario…” (8796). Perciò, le cerimonie esteriori viste con l’occhio di Dio sono ‘come ombre’, mentre, la vera devozione è ‘ritirarsi nella propria cameretta e invocarLo nel silenzio’.

“Perché credete di doverMi onorare attraverso degli edifici fastosi?” -  “…che non servono ad altro se non a radunare temporaneamente gli uomini che vivono di falsi concetti.  Infatti, chi vuol parlare con Me, può farlo in ogni momento nel cuore e in qualunque luogo, e per questo non ha bisogno di sale di riunioni nelle quali viene offerto all’occhio, ciò che esclude ogni raccoglimento interiore”. (6402)

Dovunque ci si trovi, l’insegnamento di Gesù è necessario che sia trasmesso, e la Parola annunciata deve essere attuata realmente, in sintonia con l’insegnamento dell’amore per il prossimo. Ciò che è aggiunto, che è in contrasto con quello che è stato il semplice cammino di Gesù sulla Terra, grava sulla libera volontà dell’uomo. Perciò, dobbiamo poter scegliere autonomamente la nostra via e guida spirituale, e imparare a farlo assumendoci la responsabilità della maturazione della nostra anima. La giusta via non è mai quella perseguita dalle masse, perché queste sono guidate dall’avversario di Dio. ‘La verità si trova sulla via stretta, ed è perseguita da pochi’.

E Dio insiste, sa come incoraggiarci. ‘Ogni passo è legato all’altro’: riconoscere la ‘La Parola che viene dall’alto’… richiederla… attuarla… stringere così il legame filiale con Lui per avanzare sul cammino del perfezionamento. Ognuno dovrà renderGli conto di questo. Nessuno ne è esentato.

Amici della nuova Rivelazione