Commento al fascicolo/raccolta
n. 138
delle rivelazioni a Bertha Dudde
PROFEZIA: l’epilogo del Giudizio finale
Da circa seimila anni l’umanità procede nella sua storia. All’inizio, i primi, i patriarchi, furono guidati direttamente da Dio, ma poi, essi diventarono man mano sempre più succubi della materia, verso cui l’oppositore, il caduto, l’avversario di Dio, il cosiddetto Satana, spinge spiritualmente gli uomini di tutti i tempi, influenzandoli e allontanandoli da Dio. A sua volta, il mondo spirituale del Regno dell’aldilà, ha sempre contribuito nascostamente a rallentare l’allontanamento degli uomini da Dio con ogni sorta di continui invisibili richiami rappresentati da eventi e forze della natura, e ciò avvenne, appunto, anche con le prime razze umane, fino al Diluvio, affinché l’umanità potesse ricominciare daccapo una nuova era.
Tuttavia, nemmeno quell’evento ebbe effetti duraturi. Nelle epoche seguenti, sebbene degli spiriti incarnati dall’alto avessero cercato di guidare l’umanità agli eterni insegnamenti, poi raccolti nei dieci comandamenti, si evidenziò un certo fallimento di qualunque tipo di invito a rivolgersi a Dio. Né in qualche modo vi riuscirono in seguito quelli che erano stati in grado di percepire interiormente la Parola dal Cielo, quali profeti, indicando il Salvatore che si sarebbe incarnato per la salvezza di tutti. Il sangue versato sulla croce che la stessa Divinità donò ai suoi figli, ha potuto rallentare di molto lo sprofondare dell’uomo nella materia, e quindi dargli un aiuto per ravvedersi dal male; come anche, ogni avvenimento seguente la risurrezione di Gesù ha avuto lo scopo di condurre ciascuno alla consapevolezza di dover decidere da sé da che parte stare. Però, l’opera dell’avversario di Dio, benché limitata, non si è interrotta, né ha lasciato all’umanità il tempo di comprendere il senso dell’opera di redenzione del Padre incarnato nell’anima di Gesù. E affinché il riconoscimento di quest’Opera accadesse, è stato necessario che l’umanità stessa evolvesse, il che è avvenuto quasi completamente con l’impegno dei popoli a combattere l’analfabetismo fino ai nostri giorni, in modo che, tramite l’istruzione e l’auto consapevolezza, sempre più persone fossero in grado di comprendere autonomamente il senso della fede. Solo così, poi, sarebbe stato possibile attivare “l’ultimo tempo”, e in un certo qual modo, indurre l’essenzialità del male a essere consapevole del proprio errore della separazione volontaria da Dio.
Tramite le rivelazioni a Bertha Dudde ci viene spiegato che, il conseguente Giudizio finale, nel quale saranno coinvolti tutti quelli che vivranno in tale tempo che è sempre stato profetizzato, ben presto sopravverrà, e sarà anticipato da un breve tempo assai calamitoso, ‘il tempo della fine’, nel quale tutta l’umanità sarà coinvolta; e ciò, affinché in tale breve tempo si determini una continua esortazione esteriore, che stimoli l’interiore a credere in un Dio, e così costringere il male imperante, a un libero esame di coscienza, in modo che nessuno, davanti al Giudizio finale, possa dire di non essere stato invitato a credere in un Dio. Solo dopo quest’ultimo “tempo della fine”, dopo quest’ultima importantissima prova dell’umanità, potrà svolgersi il Giudizio finale, con un Giudizio che comporterà la relegazione nella materia dell’anima degli irriducibili oppositori a Dio.
Chi però non crede in un aldilà, né conosce i segreti del mondo dello spirito, dovrà fare un terribile sforzo per una qualche conversione, e perciò ben difficilmente accetterà un giudizio su di sé, e tanto meno un giudizio così catastrofico sulla Terra. Per i credenti, invece, quel futuro profetizzato, un giorno diventerà il presente, e adesso, con queste ultime profezie a B.Dudde, sappiamo che tale tempo è incredibilmente vicino!
Moltissimi segni precederanno l’evento finale, e questi saranno sempre di origine naturale, affinché nessuno debba essere ‘costretto’ alla fede. La natura si manifesterà in modo sempre più incisivo, e le forze spirituali racchiuse in essa saranno sempre più eccitate e guidate spiritualmente a liberarsi dal guscio materiale che tiene avvinti degli spiriti originari da tantissimo tempo, i quali, già presentono tale tempo in cui potranno diventare più liberi. Perciò è stato predetto un tale susseguirsi di devastazioni e brevi periodi di calma, fino agli ultimi atti che precederanno l’evento finale. E sempre più, verso la fine, resteranno solo degli uomini agli antipodi: i sempre più cattivi da una parte, e i migliori fedeli a Dio dall’altra, sebbene, questi ultimi, ridotti di numero, e tutti si affronteranno in una vera e propria battaglia spirituale tra il bene e il male, già qui sulla Terra.
Gli uomini sopravvissuti, già provati dalle vicissitudini precedenti, cioè, dalla guerra tra i popoli, dall’avvenimento (fasc. 109), dalla catastrofe della natura (fasc. 37), dalle continue tempeste sempre più diffuse, dal nuovo modo di vivere completamente diverso rispetto al tempo precedente, toccati dalla morte di milioni di persone, e che ora cominceranno a desiderare di godersi la vita per il fatto di essere stati ‘miracolati’, penseranno solo ad approfittare della nuova situazione, e perciò diventeranno sempre più materiali. In particolare, specialmente i governanti e gli scienziati, probabilmente salvati grazie ai loro bunker, impereranno ed imporranno la loro volontà alla popolazione rimasta. Non solo, ma proseguiranno nella volontà di sentirsi ‘padroni del mondo e della materia. Perciò, anziché rivolgersi a Dio – che non credono esistente – vorranno usare le loro tecnologie per un assurdo piano. Non è chiaro di cosa si tratti, ma viene detto che si continuerà con degli esperimenti sia nel cosmo sia nelle profondità della Terra.
Segni di vario genere indicheranno che l’ultimo tempo è vicino: dei tratti di terra resteranno sterili (4950); la rotazione della Terra si modificherà (4348-4355) e si percepiranno dei momenti di stasi nella rotazione, nonché scuotimenti dovuti all’influsso di certe stelle (8781). Gli scienziati, aizzati sempre più dall’avversario a compiere atti contro l’ordine di Dio, continueranno a penetrare all’interno della crosta terrestre (3950-7372), sia per i loro interessi, ma, forse, anche per determinare in modo sconsiderato una grande deflagrazione al fine di spostare il pianeta Terra dalla sua orbita (7423), per scostarlo dalla traiettoria di un ulteriore asteroide/stella, anticipando con ciò la fuoriuscita di spiriti della natura, i quali, nella loro breve libertà, andranno a stimolare gli spiriti presenti nelle creazioni sulla Terra (il mondo materiale e animale), liberandoli dal loro involucro e rendendoli liberi a loro volta. E ciò non potrà essere fatto in modo dolce, ma distruttivo. A questo evento, determinato dalla volontà egli uomini, affinché la Terra non vada incontro a una sua distruzione anticipata, interverrà Dio stesso, con l’asteroide, in modo non chiaramente comprensibile, ma si suppone, tramite il centrare tale ‘buco’, creato nella crosta terrestre dagli uomini e così bloccare l’enorme fuoriuscita degli spiriti primordiali dalle sue profondità. Un processo che, comunque, comporterà un lavoro di ri-relegazione dell’enorme quantità di spiriti coinvolti che imperverseranno per un certo tempo nella sfera terrestre distruggendo ogni forma di vita, i quali, liberandosi a loro volta, dovranno essere nuovamente relegati in nuove creazioni dalla Volontà del Creatore.
Allora anche il tempo della fine sarà decretato: i buoni, saranno salvati e rapiti in cielo (fascicolo n. 42); l’anima dei cattivi, giudicatisi da sé con la loro opposizione a Dio, subirà la relegazione nella nuova materia più dura della nuova Terra (fascicolo n. 44).
Il Giudizio finale contenuto nei circa 40 dettati, tra le migliaia, non ci viene presentato qui allo scopo di darci un’immagine particolareggiata dell’evento esteriore, evento che in similitudine potrebbe essere compreso anche attraverso la storia della distruzione del pianeta Mallona, già donata in precedenza all’umanità. Ciò che deve essere inteso nel messaggio della distruzione finale della superficie terrestre, è la necessità per cui tale distruzione debba avvenire, concetto che è presentato anche al fascicolo n. 87 e al fascicolo n. 100, tramite i quali ci viene spiegato che la necessità della materia è di evolversi, perciò la distruzione della superficie della Terra servirà a porre le basi per una riformazione dell’uomo nella sua essenzialità spirituale perduta, che egli deve riguadagnare, cioè quella che oggi non consente più allo spirituale nella materia di evolversi secondo le leggi dell’ordine.
La Terra non sarà distrutta, ma si trasformerà (fascicolo n. 45), e il tempo di una nuova era, ricomincerà.