B. D. nr. 7404 a/b

(4/5. 09. 1959)

 

Come è qui l’uomo in sé, così l’anima sarà nell’aldilà, finché non si rivolgerà a Gesù

 

(parla il Padre):

Chi ha varcato la Porta del regno della luce, sarà felice e giubilerà e Mi ringrazierà eternamente che Io l’ho guidato così da raggiungere la sua meta. Chi riesce a entrare nel Regno della luce, è redento dal peccato e dalla morte, perché entrambi significano oscurità, e un’anima non redenta non potrà mai entrare nel Regno della luce. Lei deve prima aver trovato Colui che è l’unica ‘Porta’ nel Regno della luce, Gesù Cristo il Redentore. Solo se si terrà alla Sua mano, l’anima entrerà in questo Regno, perché Lui la libererà dal peso dei suoi peccati, essendo morto sulla croce per tutte le anime che erano tutte nell’oscurità più profonda del peccato e della morte (spirituale).

Egli ha espiato questo peso dei peccati per tutti voi, ha portato per voi il Sacrificio di espiazione affinché vi fosse aperta la via nel Regno della luce, […]

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(5. 09. 1959)

[…] affinché possiate entrare nell’eterna beatitudine.

La beatitudine esiste solo là dove c’è luce, e c’è luce dove non esiste più il peccato e nessuna morte. Il peccato viene estinto da Gesù Cristo stesso non appena Gli viene richiesto, non appena voi uomini Lo invocate per il perdono. Per questo, nel regno dell’aldilà c’è anche la redenzione per le anime, un cambiamento dall’oscurità alla luce, perché l’anima anche nell’aldilà può ancora invocarLo, perché non appena invoca Gesù Cristo, invoca Me, ed Io stesso ora, per amore di Gesù Cristo, posso perdonarle la colpa dai peccati, che l’ha tenuta lontana da Me per un tempo infinitamente lungo.

Il Sacrificio della croce è stato compiuto per tutti gli uomini! Dove c’è una sola anima non-redenta, là deve essere presa solo la via verso la croce, per potersi redimere anche dell’antica colpa del peccato. Essere redenti dal peccato significa comunione con Me, e quindi, illimitata beatitudine. Per questo, ne fa parte l’assoluta verità; per questo, un’anima non può ancora gioire della più sublime beatitudine finché è ancora lontana dalla verità, perché Io e la verità siamo ‘Uno’, altrimenti non si può parlare di luce, e la luce è conoscenza, essa è il giusto sapere su tutto!

Finché nell’aldilà a un’anima le manca la conoscenza, non potrà trovarsi all’interno del Regno della luce, perché, solo non appena sarà irradiata dalla luce, troverà anche in se stessa una profonda immediata conoscenza. Se ora l’anima si oppone di accettare la verità quando le viene offerta, allora il suo stato di beatitudine sarà ancora imperfetto, e se non ha riconosciuto adeguatamente Gesù Cristo, non avrà neanche potuto aver luogo la piena redenzione, che però avrebbe per conseguenza un’intima invocazione a Gesù Cristo.

Per questo motivo, innumerevoli anime si trovano ancora come nella luce del crepuscolo, non nell’infelicità, ma per nulla e per tanto tempo potrà essere chiamata “beata”. La sua predisposizione verso Gesù Cristo non è ancora così come deve essere, che Lui le possa aprire la Porta nel regno della luce, e queste anime necessitano ancora molti insegnamenti e anche intercessione, affinché venga loro dischiusa la giusta comprensione.

Finché non riescono a liberarsi dalle loro false idee, dalle eresie del tipo più diverso, fino ad allora non potranno aspettarsi una pienissima irradiazione di luce, e la loro stessa volontà deciderà lo stato nel quale si trovano. Gli uomini che sulla Terra hanno vissuto nel rifiuto, anche nell’aldilà faranno predominare insistenti la loro volontà di rifiuto, dove basterebbe semplicemente invocare in tutta sincerità Gesù Cristo per il Suo aiuto, e questo sarebbe loro certamente dato. Non appena giungerà a Lui la chiamata in spirito e verità, allora svanirà ogni oscurità, la luce brillerà attraverso l’anima in modo così chiaro e radioso, che ogni oscurità spirituale scomparirà, e l’anima comprenderà, …e ora non perderà mai più questa conoscenza dei più profondi legami! – Amen!

 

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