B. D. nr. 6512 a/b
(28/29. 03. 1956)
L’importanza di comprendere la Via Crucis verso il Golgota
(da uno spirito-guida):
La via verso la croce deve essere percorsa irrevocabilmente, poiché solo questa conduce alla porta della beatitudine. La via verso la croce è una via dell’amore e della sofferenza, è la via verso Gesù Cristo, è la via verso il Golgota! Gesù Cristo stesso l’ha percorsa per voi; nondimeno, voi dovete seguirLo e prendere su di voi tutto ciò che vi è destinato. Però, se volete prendere seriamente la via verso la croce, verso di Lui, verso il divin Redentore, allora Egli camminerà anche sicuramente accanto a voi, perché ognuno che vuole giungere a Lui, Lui lo prenderà per mano e lo aiuterà quando diventa debole.
Voi dovete prendere la via verso il Golgota, se volete giungere alla porta della beatitudine! Dovete immaginarvi tutte le sofferenze e i dolori del divin Redentore Gesù Cristo e dire a voi stessi che Lui li ha sopportati per voi! Dovete, in un certo senso, accompagnarLo con il pensiero su questa via e rimanere con Lui fino all’ora della Sua morte! La Sua sofferenza deve essere la vostra sofferenza, in modo che colpisca il vostro cuore e faccia divampare in voi l’amore in un chiaro ardore! Dovete ‘voler’ soffrire con Lui, sapendo che è per i vostri peccati che Egli ha sofferto ed è morto sulla croce. Solo così parteciperete anche voi alla Sua Opera di redenzione e diventerete dei confessori viventi del Suo Nome.
Nessuno può giungere alla beatitudine se non si occupa di quel grande avvenimento spirituale, di quell’Atto che non ha eguali. Nessuno può essere redento se non ha ancora sperimentato mentalmente egli stesso l’Opera di redenzione, se quindi non ha preso una volta la via verso la croce per seguire adesso, in tutto silenzio, Gesù sulla Via Crucis e rimanere con Lui fino alla Sua morte. Voi uomini dovete ripetutamente richiamarvi alla mente questo processo, e il vostro amore diventerà sempre più profondo per Colui che ha sofferto per voi ed è morto sulla croce.
Questa Via Crucis verso di Lui e con Lui è inevitabile, poiché unicamente allora penetrerete nel grande mistero dell’umanizzazione di Dio e della Sua Opera di redenzione; solo allora vi rendete conto di cosa abbia fatto l’Uomo-Gesù per voi, e solo allora diventerete veri seguaci di Gesù, perché vi spingerà l’amore per Lui, perché non vorrete più lasciarLo, perché allora sarete anche disposti a portare la sofferenza più grande, per partecipare alla Sua Opera di redenzione.
Gli eventi della crocifissione di Gesù non devono rimanere per voi solo delle parole, dovete farle vivere in voi, dovete immergervi nell’immensa sofferenza che Egli ha portato, e perciò dovete sovente prendere mentalmente la via verso la croce, e la croce diventerà per voi splendente, per indicarvi la porta della beatitudine. Solo allora potrete rappresentare in modo vivo il Suo Nome; solo allora potrete voi stessi parlare di “redenzione”; allora la vostra anima sarà toccata dall’immenso Amore del divin Redentore, e non Lo lascerete mai più!
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(29. 03. 1956)
Essa, solo dopo il decesso terreno potrà entrare nel regno della luce al Suo fianco, perché la sua via l’ha condotta al Golgota, e le sarà destinata un’inimmaginabile beatitudine, poiché ora l’anima si è risvegliata alla vera vita, ha vinto la morte, grazie a Colui che è morto per lei.
L’Opera di redenzione di Gesù Cristo è di un’importanza così grande, che costantemente la Sua morte sulla croce deve essere ricordata in tutta la propria intimità, cioè l’uomo deve continuamente immaginare la Sua vita e la Sua morte per penetrare nel mistero dell’opera del Suo Amore, poiché, più si renderà conto dell’amorevole Opera di Gesù, più divamperà anche il suo amore per Lui, e un tale amore lo spingerà ora autonomamente verso la croce, quell’amore che prende su di sé anche le sofferenze di un percorso verso la croce, quell’amore che è disposto a tutto, pur di valorizzare il Sacrificio di Gesù Cristo e, per così dire, vi partecipa esso stesso, …perché l’amore si sacrifica! – Amen!
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