B. D. nr. 5794 a/b

(21/22. 10. 1953)

 

Il fine della creazione degli esseri: la loro divinizzazione!

 

(da uno spirito-guida):

Accogliete il messaggio del Signore:

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(il Signore):

Quando vi ho dato la vita, ho perseguito uno scopo: manifestare Me stesso in voi, cioè, dare la Mia forza e la Mia luce a una forma costituita da esseri che stessero in collegamento reciproco, e che portassero tutti Me stesso in sé come forza dell’Amore, in modo da formare Me stesso in loro, così che allo stesso tempo, fossero come Me stesso, ma restando ognuno nella consapevolezza del proprio sé, e di conseguenza, ho voluto crearli come déi, uguali a Me.

Perciò ho posto fuori da Me qualcosa di estremamente perfetto, ho moltiplicato Me stesso in questi esseri creati da Me, poiché erano creati nella stessa perfezione, e da Me non poteva sorgere nulla di imperfetto. Io stesso ero rappresentato in tutti questi esseri, avendoli chiamati all’esistenza come riflesso di Me stesso, benché Io stesso non fossi visibile. Io ho creato delle miniature di Me stesso e gioivo delle Mie creazioni.

Tutto ciò che ho creato era perfetto, era la Mia Opera, in esso c’era la Mia Volontà, era compenetrato dal Mio Amore e, di conseguenza, era qualcosa di creato che non poteva essere diverso da ciò che era. Ma questo non Mi soddisfaceva, perché volevo avere intorno a Me qualcosa di altrettanto libero che potesse muoversi in tutta libertà come Lo sono Io stesso. Dovevo esternarlo, indipendente da Me, nella stessa forza e nella stessa luce, e metterlo alla prova, affinché ora, come corrispondeva alla Mia Volontà, utilizzasse la completa libertà concessagli, senza però costringerlo attraverso la Mia Volontà. Io dovevo dargli tutta la libertà della volontà, e isolarMi da lui affinché potesse dimostrare ora la sua divinità e rimanere nella perfezione nella quale Io l’avevo creato, nonostante potesse anche fare un falso uso della Sua forza e della sua volontà.

Io volevo avere accanto a Me degli déi con i quali agire e creare nella più sublime beatitudine, ma non potevo creare per Me questi déi, potevo solo dare loro la facoltà di modellare se stessi in déi. Volevo che la stessa beatitudine che colmava Me, fosse destinata anche agli esseri che ho chiamato in vita in un’incommensurabile spinta a rendere felici e a creare, e questa aumentasse sempre di più, quanto più creavo.

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(22. 10. 1953)

Io non volevo che rimanessero per sempre solo Mie creature determinate dalla Mia Volontà nelle loro azioni e nei loro pensieri, volevo concedere che ogni essere potesse creare liberamente per sé, indipendentemente dalla Mia Volontà, perché sapevo che un essere perfetto portava sempre in sé la Mia Volontà.

Perciò, un essere perfetto creato da Me non sarebbe mai stato capace di una volontà contraria alla Mia, se, allo stesso tempo, non avesse avuto una libera volontà tale, da poter decidere di se stesso,  e questa libera volontà era decisiva. Pertanto, grazie alla libera volontà, l’essere poteva rimanere nella perfezione donatagli da Me, …ma poteva anche allontanarsene! L’essere che Io avevo creato sublimemente perfetto poteva trasformare se stesso, poteva perdere la sua perfezione e diventare una creatura non più come la Mia immagine, ma essendo un essere libero, poteva disporre di se stesso, e quindi, ritrasformarsi nella Mia immagine.

Esso poteva ridiventare perfetto, e allora non sarebbe più stato una Mia creatura, bensì figlio Mio, diventato la Mia immagine nella libera volontà, che pur stando al di fuori di Me, era tuttavia unito molto intimamente a Me tramite lo stesso amore, la stessa volontà e la stessa natura. Non Mi sarebbe stato possibile creare qualcosa d’imperfetto che dovesse raggiungere la Mia immagine attraverso una trasformazione, perché da Me può procedere solo qualcosa di sommamente perfetto; invece, ciò che è creato può trasformarsi in déi, ma il processo deve compierlo la stessa volontà dell’essere creato, perché, per la più sublime perfezione ci vuole immancabilmente la libera volontà.

E poiché in Me predomina il principio dell’Amore, dato che Io stesso sono l’eterno Amore, è sempre stato solo l’Amore a determinare l’atto della creazione, e l’Amore persegue anche una meta: l’insuperabile stato di beatitudine delle Mie creature, ma solo allora, quando le creature saranno diventate figli Miei! Infatti, le Mie Opere create, nonostante tutta la perfezione, non sono da chiamare illimitate finché non possiedono una libera volontà, e questa libera volontà deve dimostrare la perfezione, ovvero, ciò che è dato all’essere, egli stesso deve volerlo valorizzare e conservare, nonostante la possibilità di potervi rinunciare. E questa decisione è stata pretesa al creato perfetto da Me, e gli sarà pretesa così a lungo, finché non avrà raggiunto la sua meta, finché non aspirerà alla perfezione di sua spontanea volontà, all’unione con Me, …finché non diventerà la Mia immagine! – Amen!

 

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