B. D. nr. 4864
(26. 03. 1950)
“Caro Padre, dacci la pace dell’anima!”
(da uno spirito-guida):
“Dacci la pace dell’anima!”. – Questa sia la vostra costante preghiera, perché questa pace cela tutto in sé: fede, amore, forza e luce! Solo la vera fede può darvi la pace, e la trovate solo nell’amore, altrimenti, entrambe, se separate, non sono ciò che devono essere. Se avete la pace in voi, state anche nella conoscenza, quindi nella luce, e da questa certezza sarete anche colmi di forza. A chi invece manca la pace interiore, la sua anima, inconsciamente, non è soddisfatta di ciò che possiede, e tuttavia sente il desiderio per uno stato di luce che tuttora le manca.
Una tale anima, se è ancora debole nell’amore, cerca una compensazione per la luce che le manca, e si lascia facilmente abbagliare da luci illusorie. Cerca sì la pace, ma l’ottiene ancora illecitamente, perché non ha adempiuto la condizione fondamentale: il cambiamento di se stessa nell’amore! Può certamente trovare una pace nella quale si senta felice, ma è sempre e solo un intontimento, creato dall’intelletto umano, e non quella pace divina che fa sentire l’anima stessa come figlia del Padre.
Il sentimento di sicurezza tra le braccia del Padre fa scaturire una pace che è la cosa più bella che si possa desiderare sulla Terra, e non appena è stabilito il giusto rapporto dell’uomo verso Dio, suo Creatore e Padre dall’eternità, anche la sua vita terrena diventa pacifica, nonostante gli eventi che dall’esterno possono avvicinarglisi minacciosi. Infatti, il giusto rapporto garantisce anche una giusta fede nell’aiuto del Padre, e questa ferma fiducia è già un segno di pace che rende l’anima felice. Questi sono coloro che si rendono conto della presenza di Dio e quindi non rimangono toccati da tutto ciò che si avvicina loro, perfino quando sono costretti ad affermarsi sulla Terra, oppure quando devono combattere contro i loro nemici.
L’uomo credente non perderà la pace dell’anima, poiché lo assistono forze divine che lo tengono e lo sostengono quando sembra che materialmente debba soccombere. Il mondo non potrà più togliergli la pace dell’anima, perché è la conseguenza dell’unione interiore con Dio tramite la preghiera e l’amorevole attività, attraverso cui egli avrà ottenuto anche la conoscenza della verità, e perciò un uomo che è sapiente, non teme più nessun pericolo, perché lo riconosce e può affrontarlo con le giuste armi, e saprà sempre di non lottare da solo, ma con Dio, …che gli sarà costantemente presente! – Amen!
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