B. D. nr. 4079

(8. 07. 1947)

 

La Parola di Dio è carne e sangue, è il Pane del Cielo, la vera comunione

 

(il Signore):

Il desiderio per il cibo spirituale è un sicuro segno della spinta verso l’alto, e questo desiderio sarà sempre esaudito nella misura in cui Io distribuisco il Mio Dono e sazio gli uomini con il Pane del Cielo, quando li invito alla Mia mensa e offro loro la Cena, lasciando gustare la Mia carne e il Mio sangue, affinché se ne sazino e siano felici. Essi raggiungeranno certamente la meta, un’alta maturità dell’anima che assicurerà loro la Mia vicinanza sulla Terra e nel regno spirituale, poiché, chi assume la Mia Cena, è già intimamente unito a Me, e riconoscerà la Mia vicinanza, perché Mi percepisce, perché riceve la Mia Parola, mangia la Mia carne e beve il Mio sangue, quindi riceve Me stesso, quando nel desiderio di Me si lascia nutrire con il Pane del Cielo che il Mio Amore gli dona.

«Io sono il Pane della vita, e chi mangia Me, non morirà mai in eterno!» (Gv. 6,35). Io dissi queste parole agli uomini e loro non Mi compresero, perché solo colui che ha in sé l’amore, ne coglie il senso spirituale. Invece loro erano senza amore, e perciò prendevano alla lettera ciò che invece doveva essere compreso spiritualmente. Allo stesso modo gli uomini del tempo attuale non sono ancora penetrati nella profondità della Mia Parola, non ne comprendono il senso spirituale, e perciò hanno una falsa opinione della Cena, del nutrimento alla mensa del Signore. Essi si sforzano certamente di agire secondo la Mia Parola, per ricevere la comunione, ma non conoscono la Mia Volontà, e quando rivelo loro questa Mia Volontà attraverso i servitori risvegliati da Me, essi non credono e si attengono a ciò che hanno già accettato erroneamente.

Io stesso Mi offro a loro nella Parola, e chi Mi accoglie nell’intimo con un cuore affamato, riceverà la comunione, sarà nutrito e abbeverato da Me, mangerà la Mia carne e berrà il Mio sangue, cioè riceverà Me stesso con la Parola, essendo Io la Parola dall’eternità fattoMi carne. Il Mio sangue è la forza che fluisce attraverso di lui, se accoglie Me stesso nel suo cuore, ma deve desiderarlo, altrimenti sentirà solo un suono vuoto, altrimenti la Parola non diventerà vivente in lui. Invece, chi Mi desidera e vuole sentire la Mia Parola, vivrà anche nell’amore, perché Io e l’amore siamo Uno. E nessuno Mi desidererà e Mi amerà, se gli è estranea l’amorevole attività.

Io parlo sempre del desiderio del cuore, non del balbettio della bocca, di quelle parole vuote che ripetono le stesse cose, ma non vengono dal cuore. Questo dovrebbe indurre gli uomini a una severa critica, se e quando desiderano la Mia Parola nel cuore, perché solo allora potranno ricevere la comunione, solo allora potranno recitare con convinzione: “Io stesso sono con loro nella Parola!”. Allora sperimenteranno il mistero più grande: si uniranno a Me tramite l’amore! Il desiderio per la Mia Parola esprime l’amore che essi provano per Me, e l’amore Mi attira, l’amore si manifesta verso di Me e verso il prossimo.

L’uomo amorevole sarà incessantemente attivo e servirà disinteressatamente il prossimo, e quindi adempirà la Mia Volontà compiacendo Me. Ed Io gli somministrerò costantemente il Pane del Cielo, lo provvederò sempre con un alimento spirituale, non andrà mai via dalla Mia mensa a mani vuote, si unirà costantemente a Me, quindi comunicherà con Me ogni volta che riceverà la Mia Parola, perché Io stesso sono la Parola, ed entrerò in intimo contatto con lui, …se il suo cuore desidera il cibo spirituale e la bevanda spirituale! – Amen!

 

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