B. D. nr. 3912

(23. 10. 1946)

 

L’annientamento e la distruzione della materia è contro l’Ordine di Dio

 

(da uno spirito guida):

Così come lo spirituale in una materia si comporta verso la stessa, allo stesso modo è da valutare tale materia. Se esso percepisce la materia come catena, allora cerca di sfuggirle, cerca di spezzarla, e così alla materia riesce a cambiare la volontà allo spirituale, affinché esso si decida di servire per liberarsi dalla catena, in quanto percepisce la materia come un giudizio. Invece l’uomo, nel suo pensare e volere sbagliato, tende alla materia, che invece deve vincere durante il breve tempo del suo cammino terreno.

Egli se ne può liberare nella libera volontà, poiché solo l’involucro fisico circonda ancora lo spirituale in lui, e quest’involucro non è più così opprimente e può essere sopportato, e perciò egli lo percepisce meno come catena, dove la volontà è attiva nella giusta direzione. Solo una volontà orientata erroneamente rende percepibile la catena, perché allora viene mostrato all’uomo attraverso l’Amore e la Sapienza di Dio che il suo tendere è sbagliato, perché attraverso il peso corporeo deve riconoscere in se stesso l’inutilità della materia per considerarla come senza valore e dare considerazione solo allo spirituale in sé.

Sennonché, l’uomo durante la sua vita terrena rimane in costante collegamento con la materia, perché la deve aiutare, cioè aiutare lo spirituale nella materia a staccarsi da essa, in quanto deve creare una possibilità alla materia di adempiere il suo scopo servente, quindi usarla nel modo giusto. L’amore del cuore non deve essere rivolto alla materia, ma l’uomo deve valorizzare la materia attraverso l’amore per lo spirituale vincolato in essa, affinché si stacchi da essa, creando delle forme che hanno un senso e uno scopo per la conservazione e la sussistenza di altre Creazioni utili per gli uomini e gli animali.

Pertanto, l’annientamento e la distruzione della materia, finché lo scopo di una tale distruzione non è la trasformazione in creazioni che siano per la benedizione del prossimo, è contro l’Ordine di Dio! Solo in questo senso può essere desiderata e valorizzata la materia; ma l’uomo non deve mai cercare di arricchirsi della stessa, la sua conquista non deve mai trattenerlo dal tendere verso lo spirito, cioè, non deve mai anteporre il desiderio per il possesso di beni terreni all’aspirazione di beni spirituali, perché allora disconoscerebbe la vera natura della materia che cela in sé lo spirituale immaturo che si trova ancora all’inizio del suo sviluppo.

Il lento sviluppo verso l’alto dello spirituale che si trova nella grandissima distanza da Dio, può aver luogo solo in una volontà legata, perché abuserebbe continuamente della libera volontà e non ritroverebbe mai più la via del ritorno a Dio. La volontà sbagliata dello spirituale deve essere guidata in una direzione che però esso non è obbligato a intraprendere, se vuole persistere nell’opporsi. Sullo spirituale viene esercitata una pressione che esso percepisce insopportabile, e alla quale vorrebbe sfuggire. Esso, che all’origine poteva agire liberamente, viene ostacolato nel suo agire attraverso una dura volontà contraria, e questa volontà gliela oppone Dio stesso attraverso la materia, attraverso una forma esteriore estremamente dura che lo spirituale non è in grado di spezzare, perché nel suo stato lontano da Dio è completamente senza forza.

Per lo spirituale colmo di forza, la materia non è nessun ostacolo, ma dissolvibile in qualunque momento. Quindi, lo spirituale nella materia deve percepire la sua impotenza, altrimenti non tenderebbe mai alla Fonte della forza dall’eternità. E finché è completamente ribelle a Dio, rimane inerme nel suo stato, cioè morto, finché esso stesso non cede nella sua resistenza, finché non è disposto a un’attività di servizio per migliorare di un minimo il suo stato tormentoso. Più la materia è dura, più si cela in essa dello spirituale molto ribelle a Dio, e più dannoso è l’effetto sull’uomo, spingendolo affinché tenda alla materia.

Solo quando la resistenza contro Dio ha ceduto molto, anche la forma esterna diventa più morbida e cedevole, e lo spirituale può sfuggire dalla sua forma in un tempo sempre più breve, per passare infine nell’uomo per l’ultima prova di volontà sulla Terra, dove esso è certamente ancora racchiuso da un involucro materiale, che però non esercita più nessuna costrizione sulla sua volontà, che ora deve usare bene, se vuole privarsi del suo involucro materiale ed entrare di nuovo nel regno spirituale come un essere del tutto libero, se vuole raggiungere nuovamente il suo stato originario, …com’è il suo destino! – Amen!

 

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