B. D. nr. 3586 a/b

(24/25. 10. 1945)

 

Senza attività, lo spirituale non può avere nessuno sviluppo verso l’alto

 

(il Signore):

Io assegno a ogni creatura l’attività che deve svolgere per diventare libera dalla sua forma esteriore. Tutte le opere della Creazione celano dello spirituale che sta in una volontà legata, cioè esso deve essere attivo secondo la Mia Volontà, nella legge della natura, rispetto al suo grado di maturità. In un certo qual modo esso stesso determina il tipo della sua attività allentando la sua resistenza contro di Me, quindi lo spirituale viene dapprima ammesso a una determinata attività se cede nella sua ribellione, nella sua opposizione contro di Me.

Ogni attività serve per l’edificazione e la conservazione delle Mie Creazioni, quindi avrà un effetto distruttivo solo quando la distruzione di un’opera della Creazione ha per conseguenza il divenire di un’altra. Infatti, tutto si svolge secondo il Mio Piano che ha per fondamento la Sapienza e l’Amore, e per meta solo la liberazione di ciò che non è libero. E così nell’intera Creazione sarà riconoscibile una vivace attività, la materia vivente e apparentemente morta si subordina alla Mia Legge, si adegua alla Mia Volontà, anche se costretta, finché il grado di maturità dello spirituale è ancora basso.

Lo spirituale si trova sempre sulla via dello sviluppo verso l’alto, perché finché sta sotto la legge dell’obbligo può eseguire solamente ciò che è la Mia Volontà, e questa è che esso cammini verso l’alto, che raggiunga il grado nel quale Io possa liberarlo dalla volontà legata e dargli la libera volontà, potendo dopo, eseguire qualsiasi attività, edificante e anche distruttiva, secondo alla Mia Volontà oppure anche rivolta contro la Mia Volontà. Ma allora diventa anche responsabile della sua attività e della sua volontà, mentre prima era esente da ogni responsabilità.

Gli stadi dello sviluppo nello stato dell’obbligo sono infinitamente lunghi rispetto all’ultimo stadio nella libera volontà, e l’ultimo stadio è della massima importanza, perché è determinante per l’eternità. La distanza dello spirituale da Me a causa della sua ribellione di una volta contro di Me, è stata troppo grande per poter essere diminuita dallo spirituale stesso, perché a causa della distanza esso era anche senza forza, il cui apporto gli è garantito durante il tempo infinitamente lungo nella volontà relegata, ma questa deve essere utilizzata per diminuire la distanza, e quindi l’essere deve eseguire per costrizione l’attività che dapprima ha rifiutato: esso deve servire, perché prima voleva dominare!

La sua volontà una volta libera è stata costretta a un’attività che per propria spinta non avrebbe mai eseguito. E solo così ha potuto raggiungere di nuovo un grado in cui gli si può dare di nuovo la libertà della volontà, tramite la quale ora deve affermarsi. Se ora continua a servire liberamente, allora sarà spinto dall’amore e si libererà in breve tempo dalla sua forma, da una catena che lo ha reso non-libero. Se invece si rifiuta di servire nell’amore, se cerca di dominare di nuovo nel disamore, allora aumenta di nuovo la distanza da Me e rafforza la catena, rimane non-libero e sarà derubato di nuovo da qualsiasi forza, perché vorrebbe utilizzare la volontà e la forza nella direzione sbagliata. Ogni attività deve quindi essere eseguita nell’amore servente; ogni attività deve essere un libero servizio d’amore al prossimo o alle opere della Creazione. Allora avrà un effetto redentivo.

*

(25. 10. 1945)

(da uno spirito-guida):

Il compito che l’essere deve adempiere nello stato di relegato viene determinato da Dio, ma questo compito terreno è lasciato alla volontà dell’uomo stesso. Egli può scegliersi da sé la sua attività, e questa corrisponde al grado d’amore in cui egli si trova. Secondo il destino sarà certamente messo in un posto che gli prescrive una determinata attività, ma in ciò è determinante la sua volontà, perché può eseguirla sia con gioia e amore, sia contro voglia, e in base a ciò sarà anche il suo sviluppo spirituale. Tuttavia, senza attività è impossibile uno sviluppo verso l’alto.

Se questa non c’è, lo spirituale nell’uomo rimane ancora con la volontà in opposizione a Dio, non utilizza la forza vitale offertagli come Dono di grazia, e ritorna volontariamente nello stato di impotenza. Egli lascia inosservato un dono di Dio e ingrandisce la distanza da Lui, invece di diminuirla, e questa inattività nella libera volontà è contraria all’Ordine divino ed ha un effetto estremamente grave per l’essere. Infatti, dato che prima era stato attivo nello stato dell’obbligo per tempi infiniti secondo la Volontà di Dio e così ha raggiunto un grado di sviluppo che è prerequisito per l’incorporazione come uomo, ora è anche pienamente responsabile per l’orientamento della sua volontà, quindi, una rinnovata resistenza contro Dio ha per conseguenza la totale sottrazione della forza da Dio, e dopo la vita terrena avrà un effetto oltremodo tormentoso nell’aldilà.

Infatti, nel regno spirituale l’assenza di forza è per l’essere uno stato insopportabile, che non può più essere sospeso finché la volontà dell’essere stesso non tende a riaverla. E anche lì vale la Legge dell’amore servizievole per la redenzione di tali anime. Quello che l’essere ha mancato di fare sulla Terra, deve recuperarlo nell’aldilà sotto maggiori difficoltà; lì non è né con la volontà legata, né con la volontà libera piena di forza, ma è lasciato a se stesso se e come utilizza la sua volontà del tutto indebolita. Egli deve essere attivo per redimersi, ma è incapace per l’attività, perché per questa gli manca la forza che sulla Terra ha lasciato inutilizzata come uomo.

Questo stato è molto più tormentoso di quello della relegazione nella materia attraverso tempi infiniti. Eppure, anche allora l’infinito Amore e la Misericordia di Dio dà ancora allo spirituale la possibilità di liberarsi, ma è sempre determinante la volontà, quella di operare nell’amore. L’essere non viene mai costretto, ma gli viene offerta sempre l’occasione, e perciò non c’è nessuna eterna dannazione, bensì, spesso, solo una fase di una durata di tempo infinitamente lunga, finché l’essere stesso non ha la volontà di essere attivo nell’amore. Allora gli viene apportata di nuovo la forza, perché ora ha rinunciato definitivamente alla sua opposizione a Dio, non appena vuol essere attivo nell’amore! – Amen!

 

* * * * *

< Pagina precedente