B. D. nr. 2753
(25. 05. 1943)
Il bene spirituale è disponibile a tutti sulla Terra, quale ricchezza spirituale eterna dell’anima
(da uno spirito-guida):
Il bene mentale spirituale è un possesso dal valore imperituro, è qualcosa di permanente che non può diminuire, bensì, può solo aumentare. È un tesoro che ogni uomo può coltivare e che non potrà mai essergli portato via. E gli uomini non dovrebbero desiderare altro che questo bene; e tuttavia, esso è ricercato solo molto poco. Chi lo possiede, sa certamente apprezzare il suo valore, ma se vuole aiutare il prossimo a raggiungere lo stesso bene, viene respinto con incredulità e il suo dono sarà ignorato.
Il bene spirituale non lo si può trasmettere arbitrariamente sul prossimo, se da quest'ultimo non è desiderato, ma potrà riceverlo chi lo desidera; a costui verrà offerto spesso in modo magnifico, e gli procurerà dei ricchi tesori. Questi non diminuiranno mai, anche se l’uomo li dà; la sua ricchezza spirituale non diminuirà donando, bensì, piuttosto, aumenterà, perché l'offerta dei doni spirituali è un'opera d'amore che, inevitabilmente, porta con sé, amore e grazia, il che significa, un aumento dell’offerta del bene mentale spirituale.
Pertanto, l'uomo non deve far altro che aspirare alla ricchezza spirituale, e adempiere alle cose terrene solo come gli viene richiesto, perché non è saggio aumentare i beni terreni, visto che questi perderanno ogni valore al momento della morte. Ciò che è desiderabile sulla Terra, servirà sempre e solo al benessere del corpo, invece i beni mentali spirituali toccano l'anima e quindi possono procurare dei vantaggi solo all'anima; perciò dei tesori spirituali devono essere accolti dall'anima e percepiti come opere di bene.
Il bene spirituale non sarà mai una proprietà morta, cioè una proprietà che rimane inutilizzata, e che, in quanto proprietà morta, non è di benedizione a nessuno, bensì, il suo possesso sarà continuamente attivo e si utilizzerà questo bene spirituale. Quanto più si darà, tanto più, allo steso tempo, aumenterà il suo possesso, cioè, ne riceverà sempre del nuovo, in modo che il suo possesso non si consumerà mai.
E così è sufficiente la volontà dell'uomo per accumulare questi tesori spirituali e acquisire una ricchezza che ha un valore eterno, che è imperitura, perché la sua origine è il regno spirituale, che è sempre eterno. E gli uomini potrebbero essere incomparabilmente ricchi, se utilizzassero bene la loro volontà per accogliere il bene spirituale, perché esso soppesa di gran lunga tutto ciò che è terreno.
Il suo vero valore sarà riconosciuto solo nell'eternità, dove valgono solo le ricchezze spirituali, e lì sarà veramente riconoscibile la povertà di colui che tende unicamente ai beni terreni. Ancora una volta la volontà dell'anima deve essere pronta ad accogliere il bene spirituale, altrimenti il suo destino nell'aldilà sarà molto scarso e triste, e se le manca la volontà, non le potrà essere dato del bene spirituale; invece nella vita terrena, questi vengono offerti a ogni essere umano, e la volontà dell’uomo deve solo decidersi se accettarli o meno.
Perciò l'uomo ha molti vantaggi, dato che la grazia di Dio, sulla Terra gli offre continuamente l’opportunità di appropriarsi dei tesori spirituali, poiché egli è costantemente influenzato dagli esseri di luce affinché rivolga i suoi pensieri verso le cose spirituali, così che gli venga trasmesso del bene spirituale dal prossimo, se non si predispone completamente al rifiuto.
E anche gli avvenimenti che lo circondano possono indurlo a lasciar vagare i suoi pensieri nel regno spirituale. Gli sarà sempre e ovunque offerta l'occasione di aggiungere dei tesori spirituali e aumentare ciò che possiede, se soltanto ne ha la volontà. Invece nell'aldilà la sua volontà deve desiderarli, altrimenti non gli potrà essere offerto niente, e questa volontà deve dapprima dimostrarsi attraverso la disponibilità di aiutare, quindi, nell’amorevole attività. Solo da ciò dipenderà se la sua povertà spirituale possa essere riparata attraverso il bene spirituale. Solo allora l'anima potrà lavorare con la sua ricchezza e donare felicità, come anche, percepire la felicità. Là essa potrà essere costantemente attiva, potrà distribuire e ricevere del patrimonio spirituale ed essere beata! – Amen!
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