B. D. nr. 2190

(19. 12. 1941)

 

Per ricevere la pura Parola di Dio, si deve prima riconoscere l’operare dello Spirito di Dio nell’uomo

 

(da uno spirito-guida):

L’uomo non riconosce l’operare dello spirito in sé, anche se è credente, perché per lui è inimmaginabile che Dio stesso si manifesti in modo così evidente. Egli crede certamente nella Sua onnipotenza e nel Suo Amore, crede che Dio possa fare tutto ciò che vuole, ma non crede che Egli lo desideri, cioè non crede che Dio voglia stabilire un collegamento con gli uomini e voglia comunicare con loro. Eppure, se lasciasse diventare vivente questa certezza in sé, allora gli sarebbe anche comprensibile il Suo operare. Inoltre, pur non credendo che Dio possa servirsi di una persona che non è iniziata negli insegnamenti divini, crede possa avvalersi del diritto di ricevere per sé le Sue rivelazioni. Comunque, bisogna prendere in considerazione che le rivelazioni divine sono date solo quando si crede che Dio si riveli agli uomini, perché solo la fede rende possibile l’operare dello spirito nell’uomo.

Che Dio agisca nell’uomo che crede in Lui, è comprensibile solo a pochi uomini. Questo è un insegnamento a cui si bada molto poco, ed è per questo che si esclude l’operare dello spirito nell’uomo. Solo raramente qualcuno ascolterà, per sentire la voce di Dio in sé. E poiché non vuole ascoltare, Dio non gli parlerà, e quindi l’operare del Suo spirito non potrà manifestarsi. Perfino quando l’uomo viene informato di questo, non fa il tentativo, perché non crede, e perciò non può sentire la voce di Dio, anche se il suo modo di vivere è (lampante) dinanzi a Dio, e non gli può essere contestato l’esserne degno.

Se l’uomo non ascolta nell’interiore, lo Spirito di Dio non si annuncerà, e ascolterà solo quando crederà pienamente che Dio gli stia parlando. Dio è la Parola, ma la Parola vuole essere percepita e può diventare efficace solo quando viene ascoltata. Nondimeno, per poterla sentire, la volontà deve dichiararsi pronta ad ascoltare. Dove invece questa volontà fallisce, là Dio non può manifestarsi, se non vuol mettere a rischio la libera decisione dell’essere umano. Dipende quindi dalla volontà dell’uomo, se lo spirito proveniente da Dio può diventare efficace in lui, ma la volontà attiva è il risultato della sola fede.

Dio può tutto ciò che vuole, e vuole fare tutto ciò che serve all’uomo per la salvezza della sua anima. Se ora lo spirito derivante da Dio agisce nell’uomo, gli annuncia la Volontà divina, e l’adempimento di questa Volontà donerà sempre la salvezza all’anima. Di conseguenza, l’operare dello spirito si basa sull’infinito Amore di Dio.

Questo Amore farà di tutto per aiutare l’uomo affinché la sua anima maturi. Dio vuole e realizzerà sempre la Sua Volontà, grazie anche alla Sua onnipotenza, ma l’uomo sarà pienamente credente solo quando riconoscerà l’infinito Amore di Dio e la Sua onnipotenza e sapienza, e solo allora gli sarà facile riconoscere l’operare dello spirito in lui, sotto forma di rivelazioni divine; solo quando sarà in grado di crederlo, lui stesso potrà ricevere tali rivelazioni, sia mentalmente come anche udibilmente, poiché allora opererà anche lo spirito derivante da Dio in lui, …perché è diventato credente! – Amen!

 

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