B. D. nr. 1530

(21. 07. 1940)

 

Se l’umanità non vuol riconoscere l’onnipotenza di Dio, Egli si manifesterà potentemente

 

(da uno spirito-guida):

La perfezione della potenza dell’Altissimo è messa in dubbio dall’atteggiamento dell’umanità, e perciò Dio, il Signore, dovrà manifestarsi, affinché gli uomini Lo riconoscano di nuovo e imparino a temerLo, quando, in realtà, dovrebbero amarLo. E per riconoscerLo, gli uomini devono credere in Lui, e questa fede deve essere risvegliata attraverso delle manifestazioni visibili della Sua forza e potenza. Gli uomini che non riconoscono la Sua amorevole mano, devono sentire la Sua mano punitiva, e ora, nel bisogno, pensare a un Essere supremo e chiederGli misericordia.

Perciò Egli apparirà nelle nuvole del Cielo, cioè, si avvicinerà alla Terra, fluttuando similmente a una nuvola, e darà alla Terra, rugiada e pioggia, aprendo la fonte della verità, irrigando con la Sua Parola la Terra assetata, affinché giunga forza e ristoro a tutti quelli che pensano a Lui, affinché siano forti quando Egli si manifesterà visibilmente, com’è scritto: «Egli verrà nelle nuvole del Cielo» [Mt. 24,30/26,64 – Mc. 13,26/14,62]. L’umanità non crede in questo, perché non Lo riconosce, è cieca e non vuole credere, non bada ai segni, respingendo da sé tutto ciò che potrebbe condurre alla conoscenza della verità. E se ora il Signore vuole manifestare la Sua potenza, per questo viene anche preparata la necessità, perché, dove una Potenza non è riconosciuta, Essa deve manifestarsi nella Sua forza, e questo è imminente!

Gli uomini non sentono più la voce del loro Signore, badano solo alla voce del mondo, e così, dapprima, nel mondo dovrà essere scossa la fede nel potere terreno. Dovrà subentrare un evento dove il potere terreno fallisca completamente, dove, quindi, gli uomini riconoscano l’impotenza di coloro che finora hanno temuto e ai quali hanno obbedito, riconoscano che questo potere non può ottenere il minimo cambiamento o miglioramento della loro situazione, e ora, nella loro afflizione, rivolgano i loro pensieri a una Potenza che sta al di sopra di tutte le cose terrene, quindi aspirino al legame con questa Potenza attraverso la preghiera.

I pensieri dell’umanità sono indirizzati all’errore, e perciò dovrà accadere qualcosa che induca gli uomini ad altri pensieri, per così dire, che essi siano spinti a pensare ad altro, dove Dio, cioè un Potere che sta al di sopra di tutto, è il Punto centrale, e questo non è più possibile se non attraverso imponenti segni, attraverso avvenimenti della natura di inimmaginabili effetti. Gli uomini si troveranno di fronte a impensabili difficoltà, si renderanno conto con orrore che l’aiuto terreno è impossibile, e che nella situazione in cui si trovano, non esistono antidoti, essendo esposti agli elementi e dovendo adeguarsi con rassegnazione, cioè attendere la loro fine fisica oppure avvalersi dell’aiuto divino: invocare Dio nell’umile preghiera, quindi riconoscere su di sé una Potenza che può ancora portare loro la salvezza da questa afflizione.

Solo allora l’incantesimo sarà spezzato, solo allora sarà possibile che la forza di Dio si manifesti e affluisca all’uomo, assicurandogli, o la vita terrena, oppure consentendogli di andare nell’aldilà nella pienissima consapevolezza, dalla vita terrena all’aldilà, che è pari al risveglio alla (vera) vita. La vita terrena non è il più alto esaudimento, ma solo un mezzo allo scopo. Se però lo scopo è raggiunto sulla Terra, allora la vita può essere data senza esitazione, perché l’ingresso nell’aldilà è solo il momento del distacco dalla pesantezza terrena. E anche se a volte l’afflizione sembra insopportabile agli uomini, questa è l’ultima possibilità per loro di pensare al vero scopo della vita, …è l’ultimo mezzo per riconoscere l’onnipotenza di Dio e l’inutilità dei beni terreni! – Amen!

 

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