B. D. nr. 1440 a/b

(27/28. 05. 1940)

 

L’allontanamento volontario da Dio – La lotta della luce contro le tenebre

 

(da uno spirito-guida):

Tutto ciò che è proceduto da Dio si trova nello sviluppo verso l’alto per unirsi di nuovo a Dio, perché ciò che è fuoriuscito da Lui è forza spirituale, è qualcosa di essenziale che originariamente era destinato a operare con Dio nella stessa Volontà. La volontà di questo spirituale era illimitata, ed essendo di origine divina era senza alcuna costrizione, e proprio questo fu il motivo per cui lo spirituale si separò da Dio, riconoscendo il proprio potere, che Dio stesso aveva concesso anche a ciò che era proceduto da Lui. Egli non ostacolò la volontà di ciò che proveniva da Lui, ma pose dei limiti alla Sua opera.

Dalla potente volontà di quel potere procedettero delle entità senza numero, che si opposero consapevolmente a Dio, e anche queste entità erano un’ulteriore emanazione della forza divina, dato che anche quel potere opposto era destinatario della forza divina. Tuttavia, tali entità erano ora animate dall’impulso di combattere contro Dio e contro l’Amore divino, invece di giungere all’unione con Esso. E così, Dio concluse (dovette concludere) un Patto con il Suo avversario, per ricondurre a Sé la forza defluita da Lui. Egli avrebbe continuato a lasciargli la libera volontà e l’assicurazione della Sua forza, ma, allo stesso tempo, gli avrebbe tolto il potere di limitare la volontà a quelle entità che erano state chiamate in vita da quello stesso potere. Il fine era di lasciare loro la scelta di potersi rivolgere da se stesse a Dio, oppure al Suo avversario.

Dunque, cominciò una lotta per queste, ma ciascuna parte combatté con mezzi diversi. La luce combatteva contro le tenebre, perché tutto ciò che si era allontanato da Dio era oscuro, mentre da Lui procedevano continuamente Luce e Amore, in modo che l’essenziale, nato per volontà dell’oscurità, potesse essere guidato nuovamente nel circuito del flusso dell’Amore divino.

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(28. 05. 1940)

 La superiorità degli esseri devoti a Dio diffondeva una luce così chiara, che questa diventò visibile alle entità procedute dall’oscurità, e ora gli esseri combatterono reciprocamente. Gli esseri di luce cercavano di attirare a sé gli esseri oscuri, mentre questi ultimi opprimevano gli esseri di luce e cercavano di tirarli giù. Ciononostante, questa continua lotta non ebbe successo, in quanto gli esseri di luce non potevano agire nell’abisso con la loro pienezza di luce, né dovevano ostacolare gli esseri nella loro libera volontà, nonostante questa fosse sotto il potere del polo opposto di Dio. E tale potere riuscì a sobillare tutti i suoi prodotti contro tutto ciò che era pieno di luce.

Di conseguenza, le tenebre si sollevarono contro Dio stesso, perché gli esseri di luce erano i Suoi rappresentanti, erano le Sue creature procedute da Lui. Questa ribellione contro Dio fu il peccato più grave, e doveva trovare la sua espiazione secondo la Giustizia divina. Lo spirituale delle tenebre doveva espiare per la ribellione contro Dio, Colui che era l’Essere più sublime nella più sublime perfezione. E allo stesso tempo, l’avversario stesso doveva essere sconfitto. E così Dio lasciò che sorgesse la Creazione, e tutto lo spirituale che si era opposto a Lui fu relegato in questa Creazione, e gli fu tolta la libera volontà!

Le entità che avevano negato l’obbedienza a Dio dovevano entrare in un rapporto di servizio, l’essenziale non poteva liberarsi mediante la sua volontà, ma doveva essere sottomesso alla Volontà divina fino a quando la sua volontà non fosse stata messa alla prova. (a ogni spirito) Gli fu concesso il tempo di grazia dell’incarnazione sulla Terra, dove gli fu data ancora una volta la libera volontà, e l’essere fu messo ancora una volta davanti alla scelta, se ritrovare la via del ritorno a Dio, oppure aspirare di nuovo a separarsi da Dio. E la volontà dell’essere non redento, fallì!

E poiché l’influenza dell’avversario era ancora così forte, da opprimere la volontà dell’essere nella sua incarnazione come uomo, per appartenergli, l’afflizione di questi esseri diventò immensamente grande. Allora l’eterna Divinità ebbe nuovamente pietà delle Sue creature, e discese Essa stessa verso gli esseri legati. Dio legò il potere dell’avversario, opponendo al suo odio e al disamore, il Suo infinito Amore, riscattando così l’umanità dal suo aguzzino.

Il Suo Amore fu più grande e più forte dell’odio, e vinse la libera volontà, come Uomo, fino alla completa dedizione. Egli ha vinto la morte, cioè quello stato di impotenza della volontà dell’uomo che era stata vincolata dall’avversario. E così allo spirituale fu portata una doppia redenzione. Non solo fu limitato il potere dell’avversario, così che ogni essere che desiderava Dio potesse rimanere del tutto indifferente a quel potere, ma in aggiunta, fu anche tolto all’avversario qualunque potere sulle opere della Creazione, sicché tutto il suo potere consistette solo nell’influire sulla volontà dell’uomo, per indebolirla; un effetto, questo, che comunque, può essere annullato completamente, …se la volontà dell’uomo si rivolge consapevolmente a Dio! – Amen!

 

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