B. D. nr. 1402
(30. 04. 1940)
Non serve soffrire per i defunti, ma per Gesù che ha sofferto per noi!
(da uno spirito-guida):
Dovete essere preoccupati per i vivi, ma non piangere per coloro che il Signore ha richiamato quando è venuto il loro tempo! E perciò vi dovete sottomettere alla Volontà di Dio e consolarvi nel Signore. Infatti, Dio è Amore. Egli non vi manda dolori e tribolazioni per farvi soffrire, ma per il bene della vostra anima, la quale deve maturare attraverso la sofferenza. E se perdete una persona che vi era amorevole e cara, il vostro dolore sarà alleviato se pensate alla sofferenza e alla morte di Gesù sulla croce. In tal modo, anche voi prendete sulle vostre spalle la vostra sofferenza quando la portare per il Signore.
È per il bene dell’umanità che il Signore ha sopportato la sofferenza, ma voi potete portarla per coloro cui vale il vostro amore, …se la portate rassegnati e per l’amore per il Signore! Perciò non lamentatevi e non richiamate quell’anima indietro sulla Terra quando ha lasciato la valle terrena, perché per lei è suonata l’ora della libertà e ogni peso terreno è caduto da lei1. E deve essere questo il vostro conforto: che l’Amore di Dio è infinito, che questo Suo Amore conclude la vita quando è giunto il tempo di richiamarla a Sé nel Suo Regno. La via sulla Terra non è stata facile, e se ora l’anima si stacca dalla Terra, non dovete essere tristi, perché essa scambia la vita terrena per una vita pacifica nell’eternità! – Amen!
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1 – Un esempio di come il trapasso diventa una trasformazione liberatoria per l’anima può essere compreso con un film apposito in lingua brasiliana originale “E la vita continua…”, qui con i sottotitoli in italiano.
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