B. D. nr. 0483

(25. 06. 1938)

 

Il servitore deve essere messo alla prova per testare la sua resistenza

La vera fede è: vivere o morire per il Signore!

 

(il Signore):

Vedi, figlia Mia, è per questo scopo che il Signore mette alla prova i figli sulla Terra: se resistono e restano attivi secondo la Sua Volontà nonostante le avversità e le apparenti difficoltà, oppure se desistono subito scoraggiati nel loro intento e, così, non eseguono la Volontà del Signore! Ogni resistenza ha il vantaggio di stimolare un figlio di Dio a lottare, e chi combatte per il Signore deve mettere alla prova la sua forza di resistenza, affinché possa resistere anche alle provocazioni.

Per questo motivo ti giungono così tanti insegnamenti, tramite i quali devi dapprima rafforzare la tua fede, cioè tu stessa devi lottare per questa forte fede, poiché, se sei inattiva, anche una forte fede cederà e diventerà debole, mentre una forte fede che è stata conquistata duramente non vacillerà così facilmente. Un’accoglienza costantemente facile ti renderebbe certamente sicura, ma nelle tempeste che i combattenti di Dio sperimentano, potresti facilmente danneggiare la tua fede, perciò devo stimolarla sempre più facendoti combattere per questa, e allora maturerai per la tua missione.

Pertanto, soffri e combatti e confida in Me. Devi sapere quanto provvidenzialmente, sempre e costantemente, Io assisto comunque i Miei, benché essi sentano poco la Mia vicinanza. Io devo tenerMi in disparte per essere cercato e desiderato, perché la pigrizia dello spirito può distruggere tutto ciò che il Mio Amore ha edificato. Invece lottare, mantiene svegli e mobili; e così devono essere i Miei combattenti.

Il loro compito è di portarMi sempre nel cuore, e così fortificarsi per ogni lotta, trasmettere la Parola di Dio agli uomini, dove questa non può più essere offerta apertamente. E allora deve subentrare il coraggio e un santo zelo per questa Mia Parola, allora il cuore deve divampare nell’amore per il Maestro di questa Parola, si deve essere pronti a morire per il divin Maestro, cioè dare il proprio corpo, se diversamente la Parola di Dio non può penetrare tra gli uomini, e tutto questo lo può operare solo la fede. Solo chi crede saldamente nella fede darà tutto per il suo Salvatore, perché per lui c’è ancora solo un’unica meta: servire il suo Signore com’è nella Sua Volontà! Vivere o morire!

Il figlio terreno deve accettare con gratitudine entrambe le cose dalla mano del Padre divino. Vivere per il Signore è la Legge divina, e morire per Lui è beatitudine, perché dare tutto per il divin Salvatore rende il figlio terreno degno delle promesse di Cristo, e il Signore stesso lo accoglierà nel Suo regno.

Il Signore ripone un’illimitata fiducia nei Suoi servitori che riconoscono bene la Sua grazia e tendono ad adempiere il loro compito con ogni diligenza; tuttavia, per questo ci vuole un cuore profondamente credente, da cui nascerà anche il profondo amore, che è la pre-condizione per la contemplazione spirituale, e che renderà di nuovo infinitamente felice il figlio terreno che si mostra degno di questa Grazia.

E così, tutti voi provvedete dapprima a una fede salda come una roccia, e tutto il resto vi sarà concesso come conseguenza di questa fede, e non avrete da temere di dover languire o che vi sia sottratta la Grazia del vostro Salvatore, poiché, quelli che attendono nel Signore, …stanno eternamente nella Sua grazia! – Amen!

 

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